Grazie al titanico lavoro di traduzione compiuto da Andrea Chersi e al successo dell'iniziativa "adotta un libro", il Centro Studi Libertari presenta per la prima volta in italiano la monumentale autobiografia di Rudolf Rocker in tre volumi.
Qui gli altri volumi di cui si compongono le sue memorie: 2. Nella tormenta - Anni d'esilio (1895-1918); 3. Rivoluzione e involuzione (1918-1951).
Rudolf Rocker, “La gioventù di un ribelle (1873-1895)”
Introduzione di David Bernardini
Quante storie si possono incrociare nell'arco di una vita? Tante, anzi, tantissime, se si riflette sul fatto che la moltitudine di persone, esperienze e luoghi conosciuti nel corso degli anni hanno ciascuno la loro storia alle spalle.
L'impegno nel movimento anarchico ha comportato non raramente esistenze difficili, errabonde, spinte da vicissitudini economiche, sottoposte all'attenzione di qualche polizia nazionale e mosse dalla ricerca di un presente e di un futuro libertario. Così, quando si prendono in considerazione queste biografie, si rimane sorpresi dalle loro imprevedibili e sorprendenti traiettorie, come nel caso di Rudolf Rocker (1873-1958).
A volte i militanti più attivi non hanno lasciato nulla di scritto su loro stessi, pressati dagli impegni dell'attività politica e della sopravvivenza quotidiana o stroncati dalla violenza di qualche autorità costituita. Rocker invece ha avuto la rara possibilità di invecchiare in una relativa tranquillità che gli ha permesso di dedicarsi alla stesura delle proprie memorie, come d'altronde aveva insistito anche l'amico Max Nettlau. Ed eccola dunque la sua autobiografia: tre grossi volumi di circa cinquecento pagine l'uno, pubblicati originariamente tra il 1947 e il 1952 con la traduzione spagnola di Diego Abad de Santillan.
Lo straordinario interesse per queste memorie è determinato dal fatto che, al loro interno, Rocker non parla solamente di sé. Sembra invece essere consapevole di quella “profondità” storica che sta alle spalle e contraddistingue ciascuna esperienza vissuta nel corso della sua lunga vita. Ed ecco allora che quelle millecinquecento pagine circa si trasformano in un affollato palcoscenico che si riempie progressivamente di tante storie, riemerse dalla bruma nella quale la storia dei vincitori le aveva confinate. Si delineano così volti e nomi, alcuni celebri, altri sconosciuti, ma tutti descritti con la stessa passione, con la stessa ricchezza di particolari. Eventi famosi e grandi processi storici si incarnano in corpi, in aneddoti tratti dalla vita quotidiana, a volte divertenti, a volte amari, a volte tristi. In quelle righe si scopriranno per esempio la Magonza dell'infanzia di Rocker e quella del primo dopoguerra, la Londra delle lotte dei lavoratori di lingua yiddish e la Berlino degli anni Venti.
Il 2 dicembre 1914 Rudolf Rocker viene arrestato a Londra dalla polizia e rinchiuso nel campo di concentramento inglese Olympia in quanto Alien Enemy, straniero di nazionalità nemica. Cento anni dopo viene reso disponibile e liberamente scaricabile il primo volume delle sue memorie. Rocker aveva sottolineato l'importanza fondamentale della cultura e della sua circolazione per costruire un mondo liberato dal dominio. L'accessibilità ad un pubblico di lingua italiana del primo volume della sua autobiografia è un altro piccolo tassello in questa grande sfida.