Grazie al titanico lavoro di traduzione compiuto da Andrea Chersi e al successo dell'iniziativa "adotta un libro", il Centro Studi Libertari presenta per la prima volta in italiano la monumentale autobiografia di Rudolf Rocker in tre volumi.
Qui gli altri volumi di cui si compongono le sue memorie: 1. La gioventù di un ribelle (1873-1895); 2. Nella tormenta - Anni d'esilio (1895-1918).
Rudolf Rocker, Rivoluzione e involuzione (1918-1951)
Introduzione di David Bernardini
Con Rivoluzione e involuzione (1918-1951), terzo volume dopo La gioventù di un ribelle (1873-1895) e Nella tormenta (1895-1918), terminano le memorie di Rudolf Rocker. Più di 580 pagine si aggiungono alle 530 e alle 650 rispettivamente della prima e della seconda parte, pubblicate dal CSL grazie al titanico lavoro di traduzione compiuto da Andrea Chersi. Grazie alla sua impresa, per la prima volta l’autobiografia di Rocker è disponibile integralmente in un’altra lingua oltre a quella dell’edizione originale in spagnolo.
In questo volume, Rocker racconta le grandi battaglie politiche e sociali del primo dopoguerra, le grandi speranze suscitate dall’affermazione di una forte organizzazione anarcosindacalista in terra tedesca, la Freie Arbeiter Union Deutschlands (FAUD) [Libera unione dei lavoratori tedeschi], che arriva a contare quasi duecentomila attivisti, e la delusione e lo scoramento suscitate dal successivo riflusso, l’eroica resistenza degli anarchici al nazismo prima e dopo l’ascesa al potere di Hitler e poi l’esilio, la guerra civile spagnola, gli ultimi anni negli USA mentre l’orizzonte si blinda in una nuova guerra, “fredda”… “Spero che queste pagine, che descrivono molti datti già dimenticati e alcune cose che sono note a pochissimi, possano dare alla nuova generazione punti di riferimento utili e preziosi per trovare la strada nella lotta per un futuro migliore”, scrive Rocker, il quale conclude, senza alcune tristezza o malinconia, sottolineando: “sono contento di avere potuto terminare quest’opera, mosso dal mio defunto amico Max Nettlau. Ciò non vuol dire che con ciò io abbia concluso la mia attività. Sono ancora vivo, ossia: lotto ancora! Chi interpreta in altro modo la vita, l’ha compresa male”…