Colin Ward, nato a Wanstead il 14 agosto 1924 e morto a Ipswich l’11 febbraio 2010, ha cominciato presto a occuparsi di scrittura e critica sociale.
Quando è ancora «giovane di bottega» in uno studio di architettura, nel 1947, diventa redattore dello storico settimanale anarchico londinese «Freedom», attività che prosegue fino al 1960. Nel 1961 fonda un proprio mensile, «Anarchy», una delle più innovative testate anarchiche del secondo Novecento, che pubblica fino al 1970. Dal 1971 al 1979 la sua attenzione si rivolge prioritariamente all’educazione e all’ambiente e diventa il responsabile del «Bulletin of Environmental Education».
Negli anni Settanta comincia la sua attività di scrittore e conferenziere, sempre a partire dalla sua esperienza di anarchico, di urbanista, di insegnante. Gran parte dei suoi libri si occupano dei modi «non ufficiali» con cui la gente usa l’ambiente urbano e rurale, rimodellandolo secondo i propri bisogni. Così ha scritto di vandalismo, di orti urbani, di auto-costruzione, di occupazione di case… Ha inoltre pubblicato libri per i bambini – su tematiche socio-culturali fondamentali come il lavoro, la violenza e l’utopia – e su i bambini e il loro rapporto con l’ambiente urbano e rurale.
Intensa anche la sua attività giornalistica, tra cui una colonna settimanale, Fringe Benefits, sul «New Statesman & Society», una colonna mensile, People & Ideas, su «Town & Country Planning» e una duratura collaborazione con il quotidiano «The Guardian». Nel 1994 gli è stato conferito il dottorato honoris causa dall’Università del Middlesex e nel 1996 è stato visiting professor nella London School of Economics. Il suo ultimo libro, del 2004, è Anarchism: A Very Short Introduction.