La Rete della Biblioteche Anarchiche e Libertarie (RebAl) è un progetto di collaborazione il cui primo passo è stato quello di mettere in comune i cataloghi dei libri posseduti da vari centri di documentazione specializzati in storia, teorie e culture dei movimenti anarchici e libertari. Il sito www.rebal.info offre una maschera di ricerca attraverso cui è possibile rintracciare un libro (ma in futuro, potenzialmente, anche un periodico, un documento, un manifesto, una pagina web ecc.) posseduto dalle singole biblioteche. Quelle aderenti sono Archivio Berneri Chessa-Reggio Emilia, Archivio Biblioteca Enrico Travaglini-Fano, Archivio Germinal-Carrara, Archivio Proletario Internazionale-Milano, Archivio Storico Federazione Anarchica Italiana-Imola, Centre International de Recherches sur l'Anarchisme-Losanna (CH), Biblioteca Libertaria Armando Borghi-Castel Bolognese (RA), Centro Studi Libertari Fabbri-Jesi, Centro Studi Libertari Archivio Pinelli-Milano, Circolo Anarchico Camillo Berneri-Bologna, Centro di Documentazione Anarchica-Roma.
Il catalogo collettivo, creato col software open source Vufind è all'avanguardia sul piano nazionale e non solo, ed è stato costruito in maniera cooperativa e volontaria da vari-e compagni-e di alcuni centri di documentazione aderenti alla Rete. I lavori nel frattempo vanno avanti, con progressivi miglioramenti al sito e al catalogo e prevedendo il prossimo ingresso nella rete di altre biblioteche e archivi.
La Rete delle Biblioteche Anarchiche e Libertarie intende facilitare quanto più possibile l'accesso al patrimonio culturale libertario da parte dei compagni, dei ricercatori e di chiunque voglia saperne di più sull'anarchismo, nella consapevolezza che le tematiche anarchiche con la loro ricchezza e poliedricità trovano un crescente interesse quali vie alternative e praticabili ai processi di devastazione statali e capitalisti oggi in atto.
RebAl d'altra parte è un luogo di collaborazione pratica tra archivi e biblioteche aderenti, nel totale rispetto e valorizzazione dell'autonomia di ogni Centro di documentazione. È in stretti e solidali rapporti con la Ficedl, la Fédération internationale des centres d'études et de documentation libertaires.
Una presentazione pubblica del progetto si è tenuta nel giugno 2014 a Bologna presso lo spazio pubblico autogestito XM24 nel corso dell'Hackmeeting, l'incontro annuale delle controculture digitali italiane. La prossima presentazione pubblica sarà domenica 25 ennaio 2015 a Milano. In quella stessa giornata si terrà a partire dalle 11 presso il Centro studi libertari un incontro delle biblioteche aderenti alla Rete.
Di seguito il manifesto di RebAl. Chi (biblioteche, archivi, centri di documentazione) voglia aderire, avere informazioni o altro, scriva a progettometaopac@indivia.net. Facciamo d'altra parte un caloroso appello a tutte-i le-i compagne-i e interessati affinché utilizzino e facciano conoscere questo strumento.
A. Soto per RebAl
Manifesto
RebAl – Rete delle Biblioteche e Archivi Anarchici e Libertari
RebAl è una rete di collaborazione tra biblioteche, archivi e centri di documentazione specializzati in storia, teorie e culture dei movimenti anarchici e libertari.
Il principio ispiratore di rebAl è la volontà di facilitare l’accesso pubblico al patrimonio culturale libertario, nella convinzione che la sua più ampia circolazione sia uno strumento importante nei processi di trasformazione sociale e di diffusione dei principi e delle pratiche antiautoritarie.
Il progetto RebAl parte dall’iniziativa di un gruppo di archivi e biblioteche italiani, ma intende proporsi come punto di riferimento a livello internazionale per la collaborazione operativa tra centri che condividono le finalità del progetto.
Strumento fondamentale della rete è il catalogo collettivo virtuale che offre un punto di accesso unificato al patrimonio documentario complessivamente posseduto, consentendo al pubblico di conoscerlo e quindi di reperirlo ed utilizzarlo.
La sua unica e semplice maschera di ricerca permette infatti di interrogare contemporaneamente i diversi OPAC (Online public access catalog) dei vari centri, come se l’utente avesse a che fare con un unico catalogo. Per offrire una copertura il più possibile estesa, vengono interrogati anche OPAC di istituti non aderenti a rebAl ma che possiedono una significativa documentazione negli ambiti dell’anarchismo e delle culture libertarie e che intendono condividere il loro catalogo.
Ogni istituto rimane autonomo e indipendente nelle proprie scelte catalografiche e nella gestione del proprio catalogo, che resta fisicamente distinto da quello degli altri aderenti e accessibile anche tramite altri canali (il proprio sito web, il catalogo del Servizio bibliotecario nazionale, altri cataloghi collettivi ecc.).
Il catalogo collettivo è realizzato con il software libero VuFind (licenza GPL) ed è ospitato sul sito web raggiungibile all’indirizzo http://www.rebal.info, indipendente dai siti delle biblioteche e archivi aderenti alla rete. Sarà possibile integrare non solo cataloghi di biblioteche ma anche ulteriori risorse come biblioteche digitali, inventari archivistici, repertori bibliografici, riviste ad accesso aperto, per fare del sito di rebAl un vero e proprio portale culturale libertario.
La gestione complessiva del sito e la manutenzione tecnica del catalogo collettivo sono in carico al gruppo di lavoro che, in maniera volontaria e a titolo gratuito, dovrà anche agevolare l’integrazione dei cataloghi dei nuovi aderenti e che si impegna a condividere le conoscenze tecniche necessarie alla gestione. Strumenti di coordinamento sono gli incontri periodici e la mailing list progettometaopac@indivia.net.
Ogni biblioteca aderente è tenuta a pagare la quota annuale di partecipazione per coprire le spese vive che il mantenimento tecnico di rebAl richiede.