Centro Studi Libertari - Archivio Giuseppe Pinelli
Il progetto nasce nel 1976, durante la preparazione di un convegno internazionale di studi sul «grande vecchio» dell'anarchia, Mikhail Bakunin. In quella occasione viene deciso di trasformare l'occasionale in strutturale e di costruire un punto di riferimento culturale permanente. Così all'apertura di quel convegno (Venezia, settembre 1976) viene annunciata la nascita del Centro Studi Libertari «Giuseppe Pinelli».
L'idea di base... sono due. Da un lato costituire un archivio che conservi la memoria (scritta, ma non solo) dell'anarchismo: giornali, numeri unici, libri, manoscritti, ecc., per lungo tempo persi o dispersi per vicende personali o storiche. Dall'altro, contribuire allo sviluppo di un'area culturale propriamente libertaria che sappia opporsi creativamente, con coraggio e lucidità critica, all'onnipresente cultura del dominio e del principio d'autorità.
Sviluppare quest'area, secondo noi, significava e significa innanzi tutto restituire all'anarchismo quella dignità e ricchezza culturale che ebbe meritatamente in passato e che ancora oggi gli spetta in quanto più estrema e coerente teoria e pratica della liberazione umana, cioè come più completa negazione d'ogni forma di dominio.
L'anarchismo cui ci riferiamo in questo contesto non è tanto un movimento politico quanto una «tradizione» culturale, un insieme di idee-forza, intenzioni, proposte intellettuali ed esistenziali, storie individuali e collettive...
Un anarchismo inteso come senso, nella duplice accezione di significato e di direzionalità, cioè come concezione del mondo e come volontà di trasformarlo, i cui valori fondanti sono contestualmente la libertà e l'uguaglianza, la diversità e la solidarietà (ma di cui la libertà è razionalmente e passionalmente prima inter pares). Una tradizione culturale che, al di là della necessaria coerenza logica con i suoi fondamenti assiologici, è antidogmatica per definizione, aperta al confronto, all'innovazione, alla sperimentazione.
Le iniziative promosse dal Centro in questi decenni (convegni, seminari, programmi di ricerca, ecc.) si sono pertanto sviluppate sia come rivisitazione delle «radici» storiche anarchiche e come sforzo costruttivo d'un immaginario libertario contemporaneo, come analisi del presente e feconda proiezione sul «qui ed ora» di un «altrove» etico ed estetico.
Nel frattempo la biblioteca del Centro si è andata arricchendo di migliaia di titoli relativi al pensiero e alla storia dell'anarchismo e dei movimenti libertari, e di numerose testate che includono le collezioni complete dei più importanti periodici anarchici italiani e di un gran numero di periodici minori e numeri unici.
Dal 1978 l'Archivio Pinelli fa parte della FICEDL (Féderation Internationale des Centres d'Etude et de Documentation Libertaires), una struttura europea di coordinamento tra archivi e centri di studio anarchici.
A partire dal 1986 le due funzioni base, quella storico-documentaria e quella di più ampia promozione culturale, sono state formalmente suddivise, dando così luogo alla duplice denominazione di Archivio Giuseppe Pinelli e Centro Studi Libertari.