Estremi cronologici: 1862 – 1989
Consistenza: 320 volumi
Il fondo è interamente catalogato.
Il Fondo Vincileoni è interamente librario ed è integrato nella biblioteca del Centro Studi Libertari. Si tratta del lascito di Eliane Vincileoni, che ha donato al CSL tutti i libri a carattere politico della propria biblioteca personale.
Consulta l'elenco dei libri nel catalogo della biblioteca
Eliane Vincileoni (1930-1989) nasce a Ferreux (Aube) nel 1930 in una famiglia di insegnanti di origine corsa. Uno dei suoi zii, Arthur Giovoni, è un noto esponente della Resistenza che sarà poi sindaco di Ajaccio e deputato nazionale nelle file del Partito comunista.
Quanto vive ancora in Francia, Eliane si sposa e ha un figlio, Esteban Meder, che crescerà in Messico con il padre, dal quale Eliane ben presto si separa. Alla fine degli anni Cinquanta si stabilisce definitivamente a Milano, dove si lega sentimentalmente all’architetto Giovanni Corradini. Vive il mondo della moda, prima come modella di Christian Dior e poi come creatrice di maglioni artigianali che lei stessa produce per una boutique cittadina. Ma soprattutto vive con grande intensità e passione i fermenti politici che segnano gli anni Sessanta. La sua solidarietà va innanzi tutto alla resistenza anti-franchista spagnola, con la quale collabora a lungo, tenendo in particolare i rapporti con l’ex “generale anarchico” Cipriano Mera, tornato a fare l’operaio edile nell’esilio francese seguito alla sconfitta della rivoluzione. Nel 1962 ha un ruolo anche nel rapimento a Milano del viceconsole spagnolo Isu Elías, avvenuto nel settembre di quell’anno. Come ricorda Amedeo Bertolo in un appunto del 2014, Eliane è la persona che mantiene i contatti tra il gruppo italiano che compie il sequestro e il gruppo spagnolo che avrebbe dovuto prendere in carico il sequestrato per liberarlo a Ginevra in una sede delle Nazioni Unite. Le cose andarono però in modo diverso, anche se la rete di assistenza anarchica funzionò per la latitanza di Amedeo Bertolo. Nel 1963 Eliane è tra i promotori, insieme a Corradini, Bertolo, Roberto Ambrosoli e Luigi Gerli, del foglio “Materialismo e libertà, periodico di azione e studi libertari”, di cui escono tre numeri. Nel 1969, all’inizio della cosiddetta “strategia della tensione”, viene arrestata, insieme a Corradini, Paolo Braschi, Paolo Faccioli, Angelo Piero Della Savia e Tito Pulsinelli, per le bombe scoppiate a Milano il 25 aprile alla Fiera campionaria e all’Ufficio cambi della Stazione Centrale (bombe messe dai fascisti, ma attribuite agli anarchici dall’Ufficio Affari Riservati di Roma, diretto da Federico Umberto D’Amato, e dall’Ufficio Politico della Questura di Milano, diretto da Luigi Calabresi). Grazie alla testimonianza di due amici della coppia, l’editore Giangiacomo Feltrinelli e la sua compagna Sibilla Melega, che confermano il loro alibi, il 7 dicembre Eliane viene scarcerata insieme a Corradini per mancanza di indizi. Ma dovranno passare alcuni mesi prima di essere definitivamente prosciolta da ogni accusa. Rotto il sodalizio con Corradini, che intraprende altri percorsi politici, rimane anche negli anni successivi attiva nel milieu artistico-politico milanese, frequentando con assiduità la libreria Utopia, che apre nel 1977 e che resterà per tutti gli anni Ottanta uno dei centri più vivaci dell’anarchismo milanese.
Muore a Milano, per un tumore polmonare che decide di non curare, il 10 ottobre 1989. Nel suo testamento lascia i libri di carattere politico (di cui una buona parte in francese e spagnolo) all’Archivio Giuseppe Pinelli (vedi elenco sommario pubblicato sul Bollettino n. 42). Ed è il figlio Esteban, giunto appositamente dal Messico dove lavora come veterinario, che ce li consegna.
RISORSE
- Tutti i libri del fondo nel catalogo della biblioteca CSL
- Cover story dedicata a Eliane Vincileoni (Bollettino 50)
- Prime notizie sul fondo (Bollettino 42)
- Articoli relativi al periodico "Materialismo e libertà"
Di seguito, un elenco dei testi più significativi presenti nel fondo.