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Pinelli una storia Venezia 1984 Crocenera anarchica

Home Centro studi libertari - Archivio G. Pinelli

Visto che non viviamo più i tempi della rivoluzione, impariamo a vivere almeno il tempo della rivolta - Albert Camus

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Utopia

 
Tra il cielo e l’inferno dei nostri desideri e dei nostri dolori, collegando ciò che esiste e ciò che può esistere, si estende il vasto campo dell’indeterminato, di ciò che non sarà mai, di ciò che è stato sognato per non essere realizzato, ed anche della fecondità, suolo fertile in cui preme la vita di domani. Qui aleggiano le utopie come tanti sogni fatti di materiali della nostra immaginazione e della nostra realtà, della nostra grammatica e della nostra storia.
Così potremmo definire l’utopia come un orizzonte che si allunga e si allarga mano a mano che si ampliano le conoscenze e la storia umana, irraggiungibile ma contemporaneamente continuamente superato.
Pretendere di realizzare un’utopia è credere che un’isola possa essere l’universo e che l’uomo possa essere dio: ciò non accadrà mai. L’Utopia presa come fine in sé, come un luogo realizzabile e accessibile è evidentemente una contraddizione ed è proprio qui che si arrestano la maggior parte dei suoi detrattori che ne vogliono vedere solo il carattere assoluto e totalitario.
L’utopia, piuttosto, per essere esatti, essendo rottura con il tempo, la storia, lo spazio, permette di vedere la realtà e i suoi limiti, il mondo e il suo rovescio. In questo modo l’hanno compresa gli anarchici che sono stati più spesso distruttori dell'ordine delle cose che non costruttori di città ideali.
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Il Centro Studi Libertari nasce nel 1976 con la duplice finalità della costruzione di un archivio per la conservazione della memoria dell'anarchismo e del ripensare l'anarchismo alla luce del contesto sociale in cui opera al fine di renderlo un punto di riferimento alternativo alla cultura dominante.

Il CSL aderisce alla rete nazionale RebAl, e al coordinamento internazionale FICEDL.

 

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