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Pinelli una storia Venezia 1984 Crocenera anarchica

Home Centro studi libertari - Archivio G. Pinelli

Visto che non viviamo più i tempi della rivoluzione, impariamo a vivere almeno il tempo della rivolta - Albert Camus

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Ward Colin - L'anarchismo e la crisi del socialismo

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Ficha biográfica del autor
 
Perché mi rivolgo alla crisi del socialismo piuttosto che a quella dell’anarchismo? Perché il movimento anarchico non è in crisi. Resta quello che è sempre stato: una esigua rete di propagandisti sparsi per il mondo, le cui dispute più aspre sono interne, ma le cui conclusioni generali sono molto più importanti oggi di quando furono formulate nel secolo scorso.
Gli anarchici proclamavano che era necessario distruggere il potere dello Stato. I socialisti che era necessario prendere il controllo di tale potere. Nel 1984 il mondo intero si sente minacciato dalle armi nucleari che sono l'espressione ultima del potere dello Stato. Gli Stati, sia capitalisti che socialisti, hanno raggiunto ciò che hanno sempre cercato di raggiungere: il potere di distruggere ogni cittadino di ogni Stato.
Gli anarchici proclamavano che era necessario che la produzione industriale fosse nelle mani dei produttori. I socialisti che doveva essere nelle mani dello Stato. Il risultato, come possiamo vedere guardandoci attorno, è che più il controllo dell'industria è concentrato nelle mani dello Stato, più i lavoratori dell'industria sono privi di potere. Confrontate la situazione dell'operaio in Unione Sovietica, 67 anni dopo la rivoluzione bolscevica, con quella di un lavoratore nell'occidente capitalista. Il fattore comune tra la lotta di Solidarnosc in Polonia e quella del minatori in Gran Bretagna non è il fatto che si tratta di un confronto con il capitalismo ma di un confronto con lo Stato. (In G. B. l'industria mineraria appartiene allo stato da 38 anni ed è da esso controllata da 45 anni).
Per quanto tempo i socialisti sono disposti ad aspettare il socialismo? Nel secolo scorso gli anarchici sono stati estromessi dalla storia ad opera dei fautori del socialismo di Stato, che fossero i marxisti nella Prima Internazionale o il Fabianesimo in Inghilterra. La gente normale, all'esterno, non era ovviamente coinvolta, ma quando movimenti socialisti di grande portata sorgevano a contendersi il potere politico, era il socialismo di Stato che rappresentava l'ideologia socialista presso la popolazione comune, non politicizzata. Sia ad Est che ad Ovest il socialismo di Stato si è auto-screditato, in quanto ad Est ha dato origine ad uno Stato di polizia e ad Ovest alla nascita di una classe manageriale burocratica e sfruttatrice.
Ciò spiega come mai figure politiche grottesche come Reagan in America e la Thatcher in Gran Bretagna, siano effettivamente popolari presso l'elettorato. (Non c'è quasi bisogno di sottolineare che la loro fiducia in un "governo ridotto" non si estende agli strumenti chiave dello Stato: l'esercito, la legge e la polizia).
E questo spiega perché negli Stati marxisti che governano la maggior parte delle popolazioni della terra, l'ideale del socialismo è diventato un cinico inganno, associandosi con una classe dirigente oligarchica autoritaria.
L'anarchismo è sempre stato la cattiva coscienza della sinistra politica. Il suo compito futuro è di recuperare quegli impulsi sociali generosi che spingono la gente verso ideali socialisti, salvandola da quella che sembra essere oggi l'infermità finale del movimento socialista.
 

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Relazione
Lo Stato e l'anarchia

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Il Centro Studi Libertari nasce nel 1976 con la duplice finalità della costruzione di un archivio per la conservazione della memoria dell'anarchismo e del ripensare l'anarchismo alla luce del contesto sociale in cui opera al fine di renderlo un punto di riferimento alternativo alla cultura dominante.

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