Archivio Famiglia Berneri-Aurelio Chessa, Reggio Emilia
Centro studi libertari/Archivio Giuseppe Pinelli, Milano
sono lieti di invitarvi
sabato 7 novembre 2015
biblioteca panizzi . sala planisfero
ore 15.00
economia e anarchia
regole, proprietà e produzione
fra dominio e libertà
partecipano
prof. Guido Candela (Università di Bologna)
autore del volume “economia, stato, anarchia regole, proprietà e produzione fra dominio e libertà”
prof. Massimo Amato (Università Bocconi, Milano)
coordina
Luciano Lanza (direttore di Libertaria)
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Primi fra tutti sono i temi affrontati nella Teoria dei giochi e misurati nell’Economia sperimentale: il coordinamento, la cooperazione e le scelte pubbliche, che sono le premesse dell’anarchismo organizzato. Cercare queste risposte conduce a discutere dei prerequisiti dell’anarchia, sia sociali (informazione, reiterazione dei rapporti, mobilità sociale) sia individuali (preferenze non-autoritarie e non-invadenti).
Passando all’organizzazione economica, sorgano altre domande. Innanzitutto, alcune sono inerenti il ruolo dello Stato nella fornitura dei beni pubblici e nella gestione delle proprietà intrinsecamente pubbliche. Altre domande riguardano la produzione dei beni privati, poiché affermare l’autogestione non basta per chiudere il problema: si pensa a magazzini sociali à la Proudhon, a imprese private à la Warren e Spooner, a un sistema di cooperative à la Réclus e Landauer, a imprese di Stato à la Kropotkin, o che altro. Nelle diverse soluzioni, occorre chiarire sia il ruolo dei mercati sia la determinazione dei prezzi. L’economia, inoltre, dà risalto a temi che sono fondamentali nell’anarchismo: la proprietà, la distribuzione del reddito e l’organizzazione del lavoro. Ultimo ma non ultimo: che dire del rapporto fra Società e Natura, che coinvolge scelte di produzione e di consumo? Ogni risposta va cercata considerando le nuove tecnologie di comunicazione, da cui l’anarchismo post moderno non può prescindere.
Per l’anarchia, parlare di economia vuol dire assumere come riferimento i temi dell’efficienza e dell’equità. L’equità è da sempre nel “cuore” dell’anarchismo, ma l’efficienza diviene il punto focale di un altro dialogo. Nasce così la questione dell’altruismo come conditio sine qua non per dare all’anarchia la superiorità produttiva necessaria alla sua “sostenibilità” economica, rispetto alle organizzazioni sociali concorrenti. Allora, l’economia del main streem basata sull’homo oeconomicus non può “rendere ragione” dell’anarchismo, se non superando i suoi stessi schemi logici. In questo ci viene incontro l’Economia sperimentale che, nei “laboratori” condotti dai sociologi e dagli economisti dal 1972 al 2010, conclude per un homo reciprocans – condizionale alla cooperazione, all’altruismo ed alla punizione degli opportunisti – più frequente di quanto gli economisti teorici sostengano.
È dalla risposte che si danno a queste domande che dipendono tattica e strategia dell’anarchismo in movimento. (Guido Candela)
Guido Candela, già professore di Politica economica, è professore Alma Mater nel Dipartimento di Scienze economiche dell’Università
di Bologna. Ha pubblicato libri e articoli in riviste nazionali e internazionali sul pensiero economico, il ruolo dello Stato, la politica economica, le scelte pubbliche.
Il Centro studi libertari/Archivio G. Pinelli, fondato
a Milano nel 1976, si prefigge da un lato di mantenere viva la memoria storicadell’anarchismo e dall’altro di contribuire allo sviluppo di una cultura propriamente libertaria che sappia opporsi creativamente,
con coraggio e lucidità critica, all’onnipresente cultura del dominio.
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L’Archivio Famiglia Berneri - Aurelio Chessa della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia custodisce un ricco patrimonio librario e documentario che abbraccia circa un secolo di storia. L’ampia documentazione relativa all’attività politica e pubblicistica di Camillo Berneri, uno dei principali protagonisti del movimento anarchico internazionale, consegnata dalla famiglia Berneri ad Aurelio Chessa, ha costituito il nucleo più significativo di un archivio-biblioteca che lo stesso Chessa ha poi curato ed arricchito con un impegno che divenne per lui ragione di vita. Oggi l’Archivio è diventato un punto di riferimento fondamentale per gli studiosi dell’anarchia e del movimento operaio.
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